«Consci che libero è soltanto chi usa della sua libertà»: così si può leggere nel preambolo della Costituzione federale della Confederazione Svizzera. In totale, il concetto di libertà vi compare per 75 volte.
L’indice delle libertà di Avenir Suisse non consente di giudicare chi fa uso delle proprie libertà individuali, e in quale misura. Può tuttavia essere impiegato per valutare e confrontare le libertà civili concesse dai cantoni svizzeri, e dal Principato del Liechtenstein, alle rispettive popolazioni. Quest’anno, l’oggetto dell’analisi era costituito da 29 indicatori nelle due sottoaree libertà economica e libertà sociale.
Il documento metodologico (tedesco et francese) illustra il significato di libertà, le modalità con cui la si misura, la definizione dettagliata degli indicatori inclusi nell’indice e la formazione dei sottoindici relativi alla libertà economica e sociale. Tutti i dati sono ora pubblicati anche in un documento Excel (tedesco et francese).
La classifica
Il Cantone di Argovia domina l’indice delle libertà di Avenir Suisse 2024. È l’unico Cantone ad aggiudicarsi punteggi eccellenti sia nella libertà economica che in quella sociale. La seconda posizione è occupata dal Liechtenstein, entrato a far parte della graduatoria ormai da cinque anni. Completa il podio il Cantone di Appenzello Esterno. Sotto le sigle dei cantoni si può trovare un breve commento sulla performance di tutti i 26 cantoni e del Liechtenstein:
AG, AI, AR, BE, BL, BS, FR, GE, GL, GR, JU, LU, NE, NW, OW, SG, SH, SO, SZ, TG, TI, UR, VD, VS, ZG, ZH, LI
La figura in alto mostra tutti i cantoni sui due assi della libertà «economica» e «sociale». Se ne evince che la correlazione tra i risultati dei cantoni nei due sottoindici, laddove esista, è negativa. La situazione risulta più chiara prendendo in considerazione l’anomalia del Cantone di Argovia. Se, quindi, un cantone si trova nella metà inferiore dei due sottoindici, è altamente probabile che in generale occupi addirittura le posizioni più arretrate; lo stesso vale, naturalmente, per lo scenario opposto.
Il fatto che i cantoni riportino in media punteggi nettamente più alti nel sottoindice della libertà economica, rispetto a quello della libertà sociale, parrebbe confermare un luogo comune: «La Svizzera è liberale sul piano economico, ma conservatrice sotto il profilo sociale!» A prescindere da come la si pensi su tale affermazione, è bene sottolineare un aspetto: non è possibile desumerlo da questo indice. I valori delle libertà economiche tendono a essere più alti di quelli delle libertà sociali, perché i primi sono dominati da indicatori quantitativi. Al cantone migliore (vedi Metodologia) vengono assegnati automaticamente 100 punti. Le libertà sociali, al contrario, sono governate da indicatori qualitativi. Spesso, neanche i cantoni migliori soddisfano tutti i criteri, non riuscendo pertanto ad arrivare a 100 punti. Ecco il perché di punteggi in media inferiori.
Un altro aspetto che colpisce, in figura, è la forte concentrazione in cluster delle regioni linguistiche. I sei cantoni situati al di sopra della linea dei 45°, ovvero quelli in cui le libertà sociali hanno mediamente conseguito valutazioni migliori rispetto alle libertà economiche, sono tutti di lingua latina: Vaud, Giura, Ginevra, Neuchâtel, Friburgo e Ticino. Solo il Canton Vallese, anch’esso in prevalenza francofono, staziona al di sotto della linea. Sebbene talvolta percepita come stereotipata, l’idea secondo cui la Svizzera tedesca sarebbe maggiormente orientata all’economia, ma meno liberale dal punto di vista sociale, riceve qui nuova linfa.
In tale ottica, viene meno anche la correlazione negativa tra i due tipi di libertà. La quale, in effetti, non trova riscontro nei cluster linguistici. Non necessariamente, quindi, maggiori libertà sociali implicano minori libertà sul piano economico. Ciò significa anche che, al di là dei confini linguistici, i cantoni possono e devono ancora imparare molto gli uni dagli altri. Un contesto fiscale attraente (più comune nella Svizzera tedesca) non impedisce a un cantone di agevolare la partecipazione politica degli stranieri domiciliati (più comune nella Svizzera francese).
Un documento Excel con tutti i dettagli
L’edizione di quest’anno ha visto un significativo passo avanti verso la trasparenza. Tutti i dati, infatti, sono ora presentati in un documento Excel accessibile al pubblico. Oltre ai valori indice e alle classifiche dei cantoni per tutti gli indicatori, il documento contiene anche i valori effettivi dei singoli indicatori. Alcuni di essi sono costituiti da più componenti, riportate in un altro foglio di lavoro. L’ultimo foglio di lavoro include, infine, una serie temporale con le classifiche di tutti i cantoni a partire dal 2009.
In conclusione, la libertà resta un concetto soggettivo. Ogni individuo può valutare in modo differente se una legge, per esempio, è percepita o meno come un ostacolo inutile che interferisce con le proprie opzioni d’azione. Per questo motivo l’indice delle libertà di Avenir Suisse è concepito in modo interattivo: nel foglio di lavoro «Valori indice» si può selezionare o deselezionare ogni singolo indicatore (colonna D) per comporre un indice delle libertà conforme alle proprie preferenze. Solo gli indicatori selezionati sono presi in considerazione nei valori medi della libertà economica e sociale. Il foglio di lavoro «Posizioni» e il grafico a bolle dei 26 cantoni e del Liechtenstein sui primi due fogli di lavoro si adeguano automaticamente.
Nel foglio di lavoro «Posizioni storiche» si può inoltre trovare un grafico interattivo con le serie temporali di tutte le classifiche. È sufficiente selezionare il cantone, o i cantoni, e la categoria di libertà per la quale si desidera osservare l’andamento delle posizioni.
Nuova metodologia di indicizzazione
Per rendere l’indicizzazione dei valori più comprensibile e meglio interpretabile, la metodologia è stata completamente ripensata:
- Negli indicatori quantitativi, il cantone con il valore migliore riceve un valore indice di 100 punti, mentre al cantone con il valore peggiore sono attribuiti 0 punti.
- Negli indicatori qualitativi, se un cantone soddisfa pienamente tutti i criteri il valore indice è pari a 100.
Per ogni indicatore si possono quindi ottenere un minimo di 0 punti e un massimo di 100 punti. Ciò vale anche per i due sottoindici della libertà economica e sociale, che rappresentano la media aritmetica degli indicatori associati.
La procedura è diversa rispetto al passato: fino al 2023, la media di tutti i cantoni era fissata a 50 punti e il punteggio ottenuto da un cantone dipendeva dalla relativa quantità di deviazioni standard rispetto alla media. Ragionevole dal punto di vista matematico, ma poco intuitivo. Poteva infatti accadere che il valore indice più basso di un indicatore si attestasse, ad esempio, a 40 punti o, viceversa, che un cantone ottenesse solo 65 punti per un altro indicatore, pur soddisfacendo tutti i criteri. La nuova coerente scala 0-100 determina un allungamento, soprattutto per gli indicatori qualitativi con poche graduazioni. Ciò significa che le stesse differenze si riflettono più marcatamente di prima nel rispettivo sottoindice, il che può determinare degli spostamenti in classifica.
I feedback sono graditi!
La trasparenza dà adito a confutazioni. Conseguenza che siamo lieti di sopportare. Chiunque ritenga che il «proprio» cantone abbia subito una valutazione errata per un particolare indicatore, è cordialmente invitato a contattarci. Mentre si può comunque discutere sui dettagli metodologici degli indicatori quantitativi, quando si valutano gli indicatori qualitativi, ad esempio se si tratta di interpretare una legge, si rende talvolta necessaria un’interpretazione.
Se ritenete di avere individuato una debolezza specifica nella metodologia, sospettate una valutazione errata o avete un suggerimento per un nuovo indicatore, non esitate a contattarci. Il nostro obiettivo, infatti, è chiaro: vogliamo fornirvi un indice delle libertà il più possibile significativo, ora e in futuro.
AG ↑
Posizione 1 / Valore indice 67
Dopo diversi piazzamenti sul podio dal 2018, quest’anno il Cantone di Argovia torna per la prima volta ad aggiudicarsi la vittoria dell’indice delle libertà, addirittura con un ampio vantaggio di sei punti indice. Nei sottoindici economico e sociale l’Argovia si colloca in terza posizione. In termini di libertà economiche, va sottolineato che il Cantone è uno dei pochi a effettuare l’analisi d’impatto della regolamentazione. Il Cantone è al primo posto anche per quanto riguarda la salute delle finanze. Anche il Cantone di Argovia, tuttavia, potrebbe migliorare: il carico fiscale sulle imprese è piuttosto elevato, a fronte di un freno all’indebitamento tra i più deboli. Per quanto concerne le libertà sociali, spicca la coerente separazione tra Stato e Chiesa, con la rinuncia all’imposta di culto per le persone giuridiche e al divieto di organizzare eventi religiosi. Il Cantone stabilisce anche regole moderate per l’insegnamento a domicilio e, per quanto riguarda la protezione dei non fumatori, non va oltre le norme federali, viene quindi considerato più liberale rispetto alle regole che vietano praticamente il fumo.
AI ↑
Posizione 19 / Valore indice 45
Negli indicatori economici, il Cantone di Appenzello Interno si colloca nella parte medio-bassa della classifica. A ciò contribuisce l’assenza di un freno all’indebitamento e di un’analisi d’impatto della regolamentazione. Lo stato di salute delle finanze del Cantone, inoltre, è giudicato peggiore rispetto all’indice dell’anno passato. Date le ridotte dimensioni del Cantone, i bassi valori evidenziati nella decentralizzazione non devono sorprendere. Il Cantone è liberale per quanto attiene agli orari di apertura dei negozi e alla legge sulla vendita di alcolici. Sul piano delle libertà sociali migliora lievemente il proprio piazzamento, portandosi al 15° posto. L’Appenzello Interno rientra tra i cantoni a punteggio pieno per quando riguarda la protezione dei non fumatori e la legge sulla trasparenza. È inoltre ben posizionato quanto a sicurezza pubblica, mentre evidenzia margini di miglioramento nel campo della videosorveglianza. La separazione tra Stato e Chiesa risulta incompiuta a causa dell’imposta di culto per le persone giuridiche e del divieto di organizzare eventi nei giorni festivi.
AR ↑
Posizione 3 / Valore indice 58
L’Appenzello Esterno, trionfatore della scorsa edizione, si riconferma sul podio anche quest’anno, ma si deve accontentare del bronzo. Bastano a garantirglielo i solidi risultati conseguiti nei due sottoindici. Il Cantone si colloca in nona posizione per quanto concerne la libertà economica. Il carico fiscale è piuttosto elevato, tranne che per le imprese, per le quali il Cantone riporta il nono valore più basso. Compensano in parte un bilancio piuttosto il solido freno all’indebitamento, la libertà negli orari di apertura dei negozi e la rinuncia alla tassa sulla ristorazione. C’è margine di miglioramento nei monopoli cantonali, dove l’Appenzello Esterno condivide l’ultima posizione con un manipolo di altri cantoni. L’Appenzello Esterno è uno dei pochi cantoni della Svizzera tedesca a ottenere buoni risultati per quanto concerne gli indicatori sociali (6° posto). A ciò contribuiscono una moderata regolamentazione dell’insegnamento a domicilio e il terzo miglior valore per la sicurezza pubblica. Grazie alla rinuncia all’imposta di culto per le persone giuridiche e al divieto di organizzare eventi, il Cantone si impone come modello anche nel campo della separazione tra Stato e Chiesa.
BE ↑
Posizione 21 / Valore indice 44
La performance del Cantone di Berna è particolarmente deludente negli indicatori relativi al carico fiscale. In proporzione, inoltre, il numero di impiegati nel settore pubblico è il più alto di tutti i cantoni. Sebbene ciò non sorprenda, data la forte presenza dell’Amministrazione federale, si registra comunque un impatto negativo sulla libertà economica, perché la pubblica amministrazione assorbe molte risorse umane. Date le sue dimensioni, il Cantone potrebbe puntare su una più significativa decentralizzazione. In alcuni aspetti regolatori della libertà economica, tuttavia, Berna non occupa una cattiva posizione. Nel complesso, gli indicatori economici si collocano nella parte medio-bassa della classifica, al 18° posto. Una posizione in più ottengono invece gli indicatori sociali. Il Cantone potrebbe migliorare il punteggio con una regolamentazione relativamente liberale dell’insegnamento a domicilio. Berna prevede inoltre termini di residenza per le naturalizzazioni brevi e vanta una solida legge sulla trasparenza. Il Cantone registra tuttavia anche un paio di zeri nei restanti valori indice sociali. Nel complesso, Berna cede quattro posizioni rispetto alla classifica dello scorso anno.
BL ↑
Posizione 22 / Valore indice 44
Per quanto attiene alla libertà economica, in numerosi indicatori il Cantone di Basilea Campagna si colloca nella parte bassa della zona mediana della classifica. La famiglia media è sottoposta al quarto carico fiscale più alto. Spicca in positivo, al contrario, l’analisi d’impatto della regolamentazione, che il Cantone è uno dei pochi in Svizzera a effettuare. Basilea Campagna si aggiudica ulteriori primi posti (condivisi) per gli orari di apertura dei negozi e i monopoli cantonali. Un quadro analogo emerge dagli indicatori sociali. Nella protezione dei non fumatori, il Cantone si spinge ben oltre la legislazione federale. I tempi di ottenimento di un permesso di costruzione sono relativamente lunghi. Basilea Campagna potrebbe migliorare anche abrogando l’imposta di culto per le persone giuridiche e allentando il divieto di organizzare eventi. Rispetto al 2019 (7° posto), il Cantone di Basilea cede numerose posizioni nell’indice delle libertà.
BS ↑
Posizione 6 / Valore indice 56
Il semicantone sulle rive del Reno ha ottenuto punteggi eccellenti nella metà circa degli indicatori economici. Vanta la seconda quota d’incidenza della spesa pubblica più bassa (sebbene ciò sia da ricondursi più all’eccellente performance economica che alla spesa contenuta) ed è generoso in tema di deducibilità fiscale per la cura dei figli prestata da terzi. Il Cantone ottiene il massimo dei voti per quanto riguarda la solvibilità come debitore, la tassa sulla ristorazione, l’analisi d’impatto della regolamentazione e i monopoli cantonali. I risultati di Basilea Città non sono buoni, al contrario, nei quattro indicatori attinenti al carico fiscale. Il Cantone non è molto liberale neanche per quanto riguarda la legge sulla vendita di alcolici e la regolamentazione del mercato del lavoro. Se da un lato si aggiudica il quarto posto nelle libertà economiche, Basilea Città ottiene «solo» l’undicesimo posto negli indicatori sociali. Spicca, in particolare, l’indicatore della sicurezza pubblica, in cui non a caso la città-cantone evidenzia una spesa per la sicurezza elevata, a fronte però di un tasso di chiarimento piuttosto basso. I tempi per ottenere un permesso di costruzione sono più lunghi solo in altri due cantoni. Il Cantone potrebbe mostrarsi più liberale anche nella protezione dei non fumatori.
FR ↑
Posizione 20 / Valore indice 44
Il Cantone di Friburgo si colloca al di sotto della media nella gran parte degli indicatori economici. Ciò include la terza quota d’incidenza della spesa pubblica più alta dell’analisi e orari di apertura dei negozi più restrittivi della Svizzera. Il Cantone staziona in fondo alla classifica anche con riguardo agli indicatori relativi alle imposte. La situazione è migliore sul fronte degli indicatori sociali, dove il Cantone si colloca complessivamente in decima posizione. Una nota positiva proviene dagli ampi diritti politici per gli stranieri a livello comunale. Mentre evidenzia la seconda performance peggiore nei tempi di ottenimento di un permesso di costruzione. La posizione nel sottoindice sociale non è però sufficiente a compensare il considerevole ritardo accumulato dal Cantone con il 24° posto nel sottoindice economico. Il Cantone si posiziona quindi al 20° posto, perdendo due posizioni rispetto all’anno precedente.
GE ↑
Posizione 16 / Valore indice 46
Il Cantone di Ginevra pone fine a una tradizione: nelle valutazioni precedenti è sempre stato il fanalino di coda nell’indice delle libertà. Nel 2024 compie un balzo in avanti di undici posizioni. Questo nonostante i non impressionanti miglioramenti nei due sottoindici: 2 posizioni in più per la libertà economica (ora è al 25° posto) e 5 posizioni in più per la libertà sociale (ora è all’8° posto). L’aumento dell’indice generale è quindi parzialmente dovuto a una costellazione speciale negli altri cantoni, con un vantaggio sul terzultimo posto di soli 3,4 punti indice. Il Cantone possiede ancora il potenziale fiscale per le persone fisiche più elevato (insieme al Vaud). Ginevra registra inoltre una rilevante quota d’incidenza della spesa pubblica, molti impiegati nel settore pubblico, orari di apertura dei negozi ridotti e una forte regolamentazione del mercato del lavoro. Quantomeno, si dimostra a misura di famiglia: il carico fiscale della famiglia media è piuttosto basso e, di recente, la deducibilità fiscale della cura dei figli prestata da terzi è aumentata in modo significativo. Nel sottoindice sociale, il cantone di Ginevra sta riducendo il divario rispetto agli altri cantoni romandi. In positivo spiccano la regolamentazione liberale dell’insegnamento a domicilio, l’assenza di un’imposta di culto per le persone giuridiche e la rinuncia al divieto di organizzare eventi. Ginevra riconosce anche diritti politici per gli stranieri a livello comunale. Il Cantone deve migliorare per quanto concerne la sicurezza pubblica, dove si colloca all’ultimo posto sotto un duplice aspetto: «combina» infatti la spesa pro capite più alta al tasso di chiarimento più basso. Inoltre a Ginevra i tempi di ottenimento di un permesso di costruzione sono i più lunghi di tutta la Svizzera.
GL ↑
Posizione 13 / Valore indice 51
Il Cantone di Glarona vanta indicatori economici in ampia misura solidi. Ciononostante, si situa nel terzo inferiore della classifica per quota d’incidenza della spesa pubblica. Glarona staziona però tra le prime posizioni per quanto riguarda gli orari di apertura dei negozi, la legge sulla vendita di alcolici e la tassa sulla ristorazione. Il mantenimento dei giudici laici e la limitazione della protezione dei non fumatori entro i limiti previsti dalla legislazione federale valgono al Cantone un punteggio elevato nell’indice sociale. Glarona dovrebbe per contro abrogare l’imposta di culto per le persone giuridiche e il divieto di organizzare eventi a sfondo religioso. I termini di residenza per le naturalizzazioni sono lunghi. Nel complesso, il Cantone di Glarona si colloca al tredicesimo posto, cedendo due posizioni rispetto all’ultima valutazione.
GR ↑
Posizione 10 / Valore indice 52
Il Cantone dei Grigioni ha conseguito il miglioramento più significativo di tutti gli altri rispetto alla valutazione dello scorso anno. Si situa infatti al 10° posto nell’indice delle libertà, con un balzo di ben 14 posizioni. Il miglioramento si riflette sia nel sottoindice economico (7 posizioni in più) che in quello sociale (10 posizioni in più). Non è tuttavia dovuto solo ai miglioramenti effettivi del Cantone; ha probabilmente influito anche il cambiamento della metodologia di indicizzazione, a cui si è aggiunta la nuova valutazione di due indicatori per il Cantone di montagna: esso ha infatti lasciato regolamentare ai comuni gli orari di apertura dei negozi e la tassa sulla ristorazione, conseguendo anche qui il punteggio massimo. L’esteso cantone di montagna si caratterizza per l’elevata decentralizzazione anche sul fronte della spesa. È stato infatti in grado di ridurre significativamente la propria quota d’incidenza della spesa pubblica (dal 27,1% al 23,8%), la quale rimane comunque una delle più elevate di tutti i cantoni. Sotto il profilo degli indicatori sociali, per molti valori i Grigioni si collocano nella parte alta della classifica. Il Cantone ottiene buoni risultati grazie al moderato tempo di ottenimento di un permesso di costruzione e ai diritti politici per gli stranieri introdotti da alcuni comuni. I termini di residenza per le naturalizzazioni sono però tra i più lunghi della Svizzera.
JU ↑
Posizione 12 / Valore indice 51
Dopo aver occupato per diversi anni la vetta della classifica dei cantoni francofoni, il Cantone del Giura ha ceduto lo scettro al Cantone di Neuchâtel, scendendo di cinque posizioni. Nel Cantone si scontrano due estremi: da un lato l’ultimo posto negli indicatori economici, dall’altro il secondo miglior piazzamento per gli indicatori sociali. Dagli indicatori incentrati sulle imposte all’espansione dello Stato (ad esempio, la quota d’incidenza della spesa pubblica), passando per la regolamentazione degli orari di apertura dei negozi e della vendita di alcolici, il Cantone del Giura non va oltre un punteggio scarso. Si dimostra invece particolarmente liberale per quanto attiene agli indicatori sociali. Ai regolamenti liberali sull’insegnamento a domicilio, sulla protezione dei non fumatori e sull’indicatore videosorveglianza vanno ad aggiungersi i diritti politici per gli stranieri a livello cantonale e comunale.
LU ↑
Posizione 25 / Valore indice 43
Il Cantone di Lucerna ha perso 3 posizioni nelle libertà economiche e sociali, precipitando dal 16° al 25° posto generale. Invece del punteggio migliore pari a 6, la salute delle finanze cantonali riporta ora solo una valutazione di 4,8, senza contare il peggioramento dell’indicatore sicurezza pubblica. In conseguenza della nuova indicizzazione cresce, inoltre, per significatività, il cattivo risultato degli indicatori imposta di culto per le persone giuridiche, divieto di organizzare eventi e giudice laico. Nell’indice economico, il Cantone di Lucerna riesce ancora di misura a rientrare nella «top ten». Si caratterizza infatti per l’elevato grado di decentralizzazione. Lucerna si situa nel primo terzo della classifica tra l’altro per quanto riguarda la quota d’incidenza della spesa pubblica, la quota di impiegati nel settore pubblico e il potenziale fiscale per le persone fisiche. La legge sulla vendita di alcolici evidenzia un orientamento liberale. Lucerna occupa le ultime posizioni in classifica per quanto concerne la deducibilità fiscale della cura dei figli prestata da terzi e gli orari di apertura dei negozi. Il Cantone di Lucerna è all’ultimo posto nel sottoindice sociale. Oltre agli indicatori già citati, ha ricevuto zero punti anche per i diritti politici per gli stranieri, la videosorveglianza e la mancanza di una legge sulla trasparenza, la cui entrata in vigore è tuttavia prevista per il giugno 2025.
NE ↑
Posizione 8 / Valore indice 53
Il Cantone di Neuchâtel occupa ora il primo posto tra i cantoni francofoni nell’indice delle libertà. Tale successo non è però da ascrivere agli indicatori economici, nel cui sottoindice si situa in 22esima posizione. La famiglia media di Neuchâtel paga le tasse più alte di tutta la Svizzera. Una quota relativamente alta degli occupati lavora nel settore pubblico e il Cantone ottiene scarsi risultati anche sul fronte della decentralizzazione. Al contrario, Neuchâtel si aggiudica il primo posto (in condivisione) per la salute delle finanze cantonali, dove, a differenza di molti altri, registra un miglioramento rispetto all’anno scorso. Nel sottoindice sociale occupa la quarta posizione. È uno dei due cantoni in cui si concedono diritti politici per gli stranieri a livello cantonale e comunale e garantisce termini di residenza per le naturalizzazioni rapidi. Nel Cantone vigono inoltre regole particolarmente liberali in materia di insegnamento a domicilio e i termini di conservazione dei filmati di videosorveglianza sono brevi.
NW ↑
Posizione 23 / Valore indice 44
Nidvaldo occupa quasi esattamente la posizione di metà classifica dell’indice economico. Entrambi i potenziali fiscali, in cui il Cantone si situa tra le prime 5 posizioni, sono positivi. Tuttavia, la deducibilità fiscale della cura dei figli prestata da terzi è piuttosto limitata e nel Cantone si riscontra una relativa centralizzazione (il che non rappresenta necessariamente una sorpresa, date le sue ridotte dimensioni). Nidvaldo è al terzultimo posto in termini di libertà sociali. A ciò contribuiscono la regolamentazione restrittiva sull’insegnamento a domicilio, la mancanza di una legge sulla trasparenza e i termini di residenza per le naturalizzazioni prolungati. Il Cantone potrebbe migliorare con una coerente separazione tra Stato e Chiesa, al momento impedita dall’imposta di culto per le persone giuridiche obbligatoria e dal divieto di organizzare eventi a sfondo religioso.
OW ↑
Posizione 14 / Valore indice 49
Per quanto riguarda gli indicatori economici, Obvaldo occupa il 6° posto, mettendo quindi a segno una tra le migliori performance. Pochi indicatori arrivano a spiccare, mentre per la maggior parte di essi Obvaldo si colloca a centro classifica, senza mai compiere rilevanti balzi negativi. Il cantone riporta ottimi risultati per quanto riguarda il potenziale fiscale delle persone fisiche, il freno all’indebitamento (rafforzato dal 2020), la legge sulla vendita di alcolici e gli orari di apertura dei negozi. Nel sottoindice sociale, l’Obvaldo porta a casa risultati nettamente peggiori (22° posto), anche se in termini di punti può ancora fregiarsi di un posizionamento nella parte medio-bassa della classifica. L’insegnamento a domicilio non è regolamentato in modo liberale, i termini di residenza per le naturalizzazioni sono lunghi e vigono un’imposta di culto per le persone giuridiche e il divieto di organizzare eventi. Il Cantone si dimostra liberale nell’ambito della protezione dei non fumatori. Per quanto riguarda la sicurezza pubblica, Obvaldo vanta addirittura il miglior punteggio di tutti i cantoni. Il cantone di Obvaldo guadagna 8 posizioni nell’indice generale.
SG ↑
Posizione 15 / Valore indice 47
Per quanto attiene agli indicatori economici, il Cantone di San Gallo si colloca a centro classifica. San Gallo presenta una bassa quota d’incidenza della spesa pubblica ed è generoso in materia di deducibilità fiscale della cura dei figli prestata da terzi (4° posto in entrambi gli indicatori). Occupa la parte bassa della zona mediana della classifica con riferimento agli altri indicatori relativi alle imposte, nonché per gli orari di apertura dei negozi e la legge sulla vendita di alcolici. Anche i monopoli cantonali e la salute delle finanze cantonali presentano valori bassi. Nel sottoindice sociale, San Gallo si attesta in 19esima posizione. Per il materiale di videosorveglianza si applicano termini di conservazione prolungati e i termini di residenza per le naturalizzazioni sono lunghi nel raffronto con gli standard cantonali. Un fattore positivo è l’eccellente valore conseguito nella sicurezza pubblica. Nell’indice generale, il Cantone di San Gallo retrocede di sei posizioni rispetto all’anno scorso, uscendo così dalla «top ten».
SH ↑
Posizione 5 / Valore indice 56
Il Cantone di Sciaffusa si situa nella parte medio-alta degli indici economico e sociale. La aiuta in tal senso l’ottimo risultato degli indicatori relativi alle imposte. Negli ultimi anni, il Cantone è riuscito a più riprese a ridurre significativamente il coefficiente d’imposta. Oggi, ad esempio, il Paese ha il terzo carico fiscale più basso per le persone giuridiche. La quota di impiegati nel settore pubblico, al contrario, resta piuttosto elevata. A Sciaffusa vigono inoltre diversi monopoli cantonali. Il Cantone consegue ottimi piazzamenti in molti indicatori sociali, ad esempio per quanto riguarda i termini di residenza per le naturalizzazioni e i tempi di ottenimento di un permesso di costruzione. Il divieto di organizzare eventi nei giorni festivi e le rigide regole di accesso alla magistratura cantonale offuscano parzialmente il quadro. Nel complesso, Sciaffusa migliora di cinque posizioni rispetto all’anno scorso, situandosi ora nelle prime cinque posizioni.
SO ↑
Posizione 17 / Valore indice 46
Nell’ambito della libertà economica, il Cantone di Soletta ottiene risultati leggermente migliori rispetto alla libertà sociale. In entrambi i sottoindici, tuttavia, sono sufficienti a garantirgli un posto a centro classifica. Sul sottoindice della libertà economica incidono positivamente la generosa deducibilità fiscale della cura dei figli prestata da terzi e il basso numero di impiegati nel settore pubblico. Margini di miglioramento sono evidenziati dagli indicatori nell’ambito delle imposte, come il potenziale fiscale delle persone giuridiche, il carico fiscale della famiglia media e l’imposizione del secondo reddito familiare. Il Cantone figura in fondo alla lista anche per quanto concerne i monopoli cantonali. In termini di indicatori sociali, evidenziano margini di miglioramento settori quali il divieto di organizzare eventi, l’imposta di culto per le persone giuridiche e la libera scelta della scuola. Soletta consegue il secondo miglior punteggio per i tempi di ottenimento di un permesso di costruzione. Inoltre migliora leggermente il posizionamento generale, passando dal 21° al 17° posto.
SZ ↑
Posizione 4 / Valore indice 57
Come secondo miglior Cantone dell’indice economico, Svitto ottiene performance eccellenti in molti indicatori. Si tratta di ambiti relativi alle imposte, come i potenziali fiscali, ma anche di regolamentazioni quali gli orari di apertura dei negozi, la legge sulla vendita di alcolici e la tassa sulla ristorazione. Svitto potrebbe migliorare ulteriormente nella deducibilità fiscale della cura dei figli prestata da terzi e introducendo un’analisi d’impatto della regolamentazione. Il Cantone è meno liberale in materia di libertà sociali. I diritti politici per gli stranieri e i termini di residenza per le naturalizzazioni sono estremamente restrittivi. Il Cantone ottiene un buon punteggio per quanto riguarda la videosorveglianza e l’approccio liberale alla protezione dei non fumatori. Dopo la medaglia di bronzo conquistata l’anno scorso, nel complesso Svitto manca di poco il podio.
TG ↑
Posizione 24 / Valore indice 44
Quest’anno il Cantone di Turgovia ha compiuto un salto indietro di dieci ranghi, scendendo al quartultimo posto nell’indice delle libertà e perdendo le posizioni guadagnate nella valutazione dello scorso anno. Il motivo è da individuarsi soprattutto nel deterioramento del sottoindice economico. Il Cantone si colloca ora nel terzo inferiore della classifica in entrambi i sottoindici. A fronte di valori degli indicatori relativi alle imposte tutti nella media, il Turgovia cede 19 posizioni nella salute delle finanze cantonali, ricevendo quest’anno dall’IDHEAP di Losanna, che cura la valutazione, il peggior punteggio di tutti i cantoni. La causa va individuata nel notevole deficit registrato dal Cantone nel 2023 e nel basso grado di autofinanziamento (aspetto che può tuttavia variare significativamente di anno in anno). Il Cantone si aggiudica tuttavia un buon punteggio per quanto riguarda la decentralizzazione, e anche la quota di impiego nel settore pubblico è bassa. Possiede inoltre la legge sulla vendita di alcolici più liberale. Per contro, esistono ancora diversi monopoli cantonali. Sul piano degli indicatori sociali, spiccano i termini di conservazione del materiale di videosorveglianza prolungati, l’imposta di culto per le persone giuridiche ancora in vigore e il divieto di organizzare eventi.
TI ↑
Posizione 9 / Valore indice 53
Nonostante il punteggio elevato conseguito negli indicatori economici grazie al basso carico fiscale per le famiglie e a una quota d’incidenza della spesa pubblica moderata, per il resto la prestazione del Canton Ticino non risulta convincente in questo sottoindice. Non compie infatti grandi sforzi per andare incontro alle imprese: il potenziale fiscale delle persone giuridiche è il secondo più alto di tutta la Svizzera, e il Cantone frontaliero ha dichiarato di obbligatorietà generale il più alto numero di CCL e CNL di tutti i cantoni. Il Ticino è più liberale nell’ambito delle libertà sociali, dove si colloca al 5° posto. È l’unico cantone ad avere ancora una corte d’assise. Si aggiudica pertanto la vittoria nella categoria giudice laico, in cui l’ampia rappresentanza della popolazione in magistratura riceve una valutazione positiva. Nel complesso, il Cantone ha ceduto una posizione nell’indice generale rispetto all’anno scorso.
UR ↑
Posizione 26 / Valore indice 39
Il Cantone di Uri si colloca al penultimo posto nella classifica generale, perdendo un’ulteriore posizione rispetto all’anno passato. La causa principale è il risultato nel sottoindice delle libertà sociali. Per quanto attiene alla libertà economica, l’elevata quota d’incidenza della spesa pubblica, l’alto numero di impiegati nel settore pubblico e il basso livello di decentralizzazione esercitano un impatto negativo. Il Cantone non è molto liberale neanche per quanto concerne gli orari di apertura dei negozi. Uri ottiene tuttavia buoni risultati nell’ambito degli indicatori relativi alle imposte, come l’imposizione del secondo reddito familiare. Si situa addirittura al primo posto nell’ambito della deducibilità fiscale della cura dei figli prestata da terzi: la legge non prevede infatti alcun limite alle deduzioni. In termini di libertà sociali, Uri va ad occupare quasi senza eccezioni le ultime posizioni. Un esempio è l’indicatore relativo alla sicurezza pubblica, in cui la combinazione tra spesa medio-alta per la sicurezza e basso tasso di chiarimento porta al terzo peggior valore di tutti i cantoni. L’unico aspetto positivo sono i brevi tempi di ottenimento di un permesso di costruzione.
VD ↑
Posizione 11 / Valore indice 52
Il Cantone di Vaud incarna emblematicamente il dualismo della Svizzera latina. Nell’ambito degli indicatori economici, il Cantone occupa la penultima posizione. A ciò contribuiscono il più elevato potenziale fiscale per le persone fisiche (insieme a Ginevra) e l’alto livello del carico fiscale della famiglia media e dell’imposizione del secondo reddito familiare. Il Cantone possiede inoltre la legge sulla vendita di alcolici più restrittiva di tutta la Svizzera. Per contro, il Cantone di Vaud occupa il gradino più alto del podio nell’ambito delle libertà sociali. Esso offre termini di residenza per le naturalizzazioni brevi e diritti politici per gli stranieri a livello comunale. Il Vaud attua inoltre la separazione tra Stato e Chiesa, rinunciando all’imposta di culto per le persone giuridiche e al divieto di organizzare eventi nei giorni festivi. Il Cantone di Vaud si colloca a metà dell’indice generale delle libertà (11° posto), migliorando di quattro posizioni il piazzamento dell’anno precedente.
VS ↑
Posizione 27 / Valore indice 39
Il Canton Vallese si ritrova per la prima volta nel ruolo di fanalino di coda dell’indice delle libertà. Si piazza infatti nell’ultimo quarto della classifica sia per quanto riguarda gli indici economici, sia negli indici sociali. Il Cantone di montagna presenta l’imposizione delle persone giuridiche maggiore di tutti i Cantoni, oltre ad avere la quota d’incidenza della spesa pubblica più elevata. Il Vallese è anche restrittivo per quanto riguarda gli orari di apertura dei negozi, la legge sulla vendita di alcolici e la regolamentazione del mercato del lavoro. E anche sul fronte delle libertà sociali c’è poco da stare allegri. Solo in tre cantoni è necessario attendere più a lungo per un permesso di costruzione. I video di sorveglianza vengono conservati a lungo e nel Vallese vigono regolamentazioni ben più severe delle norme federali in materia di protezione dei non fumatori. La regolamentazione dell’insegnamento a domicilio, per lo meno, è moderata, e il Cantone (uno dei pochi cantoni cattolici) non prevede un divieto di organizzare eventi a sfondo religioso.
ZG ↑
Posizione 7 / Valore indice 54
Non sorprende che il Cantone di Zugo, universalmente noto per il clima favorevole all’economia, si sia assicurato ancora una volta con ampio margine il primo posto nell’indice economico. Zugo è al primo posto per tutti gli indicatori relativi alle imposte; solo la deducibilità fiscale della cura dei figli prestata da terzi potrebbe essere ulteriormente incrementata. Il Cantone vanta la quota d’incidenza della spesa pubblica di gran lunga più bassa di tutta la Svizzera e la minore quota di impiegati nel settore pubblico. Per salire nell’indice generale, il Cantone di Zugo dovrebbe migliorare negli indicatori sociali dove, in netto contrasto con il sottoindice economico, non si spinge oltre il 23° posto. Il Cantone si dimostra restrittivo nell’ambito dell’insegnamento a domicilio e la concessione di permessi di costruzione richiede tempi lunghi. Le registrazioni video nei luoghi pubblici vengono conservate a lungo e, rispetto al tasso di chiarimento dei reati, i costi della sicurezza pubblica sono relativamente elevati. Il cantone di Zugo si mantiene quindi nel primo terzo dell’indice generale, ovvero al 7° posto, ma non riesce a posizionarsi nella «top five» come lo scorso anno.
ZH ↑
Posizione 18 / Valore indice 45
Il cantone di Zurigo, talvolta accusato di una certa inerzia economica, non se la cava male nel corrispondente sottoindice, dove si colloca in ottava posizione. Sorprendentemente, i suoi punti deboli risiedono più nella sfera sociale. Nell’ambito della libertà economica, il Cantone vanta il grado di decentralizzazione più elevato della Svizzera. Ottiene inoltre il massimo dei voti per quanto riguarda la solvibilità, gli orari di apertura dei negozi liberali e l’analisi d’impatto della regolamentazione. Nel sottoindice della libertà sociale, al contrario, il leone di Zurigo si blocca, non riuscendo ad andare oltre il 24° posto. Le registrazioni video nei luoghi pubblici vengono conservate a lungo e i costi per la sicurezza pubblica sono molto elevati nel raffronto con il tasso di chiarimento dei reati. Inoltre, le aziende del Cantone di Zurigo non sono esentate dall’imposta di culto e vige il divieto di organizzare eventi nei giorni festivi. Il Cantone è liberale per quanto riguarda l’insegnamento a domicilio e i termini di residenza per le naturalizzazioni. Nell’indice generale, il cantone di Zurigo cede cinque posizioni, situandosi al 18° posto.
LI ↑
Posizione 2 / Valore indice 59
Nota: L’indice riflette i settori in cui i cantoni godono di un margine di manovra. A differenza del Liechtenstein, sono escluse dalla valutazione dei cantoni le leggi a livello federale. Un confronto può quindi risultare complicato.
Con l’eccezione del cantone di Argovia, il Principato del Liechtenstein supera tutti gli altri cantoni, conseguendo ancora una volta un eccellente piazzamento nell’ambito dell’indice delle libertà. Il Liechtenstein consegue ottimi risultati per quanto riguarda gli indicatori relativi alle imposte. Manca solo la deducibilità fiscale della cura dei figli prestata da terzi. Si piazza però solo in 24esima posizione nella classifica della decentralizzazione, ma ciò non sorprende più di tanto, viste le dimensioni ridotte dell’ente territoriale. Tra gli indicatori sociali, spiccano i tempi di ottenimento di un permesso di costruzione. Attestandosi a 38 giorni, risultano molto al di sotto del valore migliore dei cantoni svizzeri, con lo spiacevole effetto collaterale (metodologico) di ridurre le differenze tra i cantoni nell’indicizzazione di questo importante indicatore. Il Principato si colloca in seconda posizione per quanto riguarda la sicurezza pubblica. Tuttavia, le regole sull’insegnamento a domicilio sono restrittive. Per quanto afferisce all’imposta di culto, la regolamentazione nel Liechtenstein è più severa rispetto a molti cantoni cattolici: lo Stato non prevede un’imposta di culto per le persone giuridiche obbligatoria, ma finanzia le comunità religiose ricorrendo direttamente alla fiscalità generale. L’imposta di culto è quindi, per così dire, addirittura obbligatoria per le persone fisiche.