Il ceto medio svizzero ha subìto negli ultimi vent’anni delle pressioni che gli hanno fatto perdere terreno nei confronti sia del ceto alto, sia di quello basso. Il 60% intermedio degli stipendi negli ultimi vent’anni è cresciuto in termini reali, ma in modo meno importante dei salari alti e bassi. Il ceto medio ha difficoltà a distinguersi verso il basso, mentre l’ascesa verso l’alto è difficoltosa. La relativa perdita di status potrebbe spiegare il disagio presente nel ceto medio svizzero.
Una causa di questo andamento è da ricondurre al fatto che nel mercato del lavoro vengono richieste in modo particolare qualifiche alte e basse. Questo ha una ripercussione sulle esigenze formative: un apprendistato non garantisce più un posizionamento al centro della società. Negli ultimi vent’anni la struttura salariale ha subìto alcune scosse.
Un ulteriore motivo dell’incertezza che si percepisce in ampie parti del ceto medio svizzero è da ricondurre all’attività statale. Lo stato interviene nella distribuzione del reddito con imposte non coordinate, tariffe e transfer. Questa redistribuzione spesso si dimostra per il ceto medio un gioco a somma zero.